Un talk show dedicato alla viticoltura eroica che ha registrato una grande partecipazione, tre masterclass di approfondimento che sono andate sold out, una cena di gala che ha celebrato i prodotti tipici del territorio, un bvanco d’assaggio e un contest per degustatori, focalizzato sulle tre denominazioni. Questo è stata la terza edizione del MEdoc.
Con MEdoc, ancora una volta la provincia di Messina si conferma protagonista. I veri vincitori di questa terza edizione sono stati i suoi vini, veri interpreti della “due giorni” ricca di eventi che hanno celebrato l’eccellenza vitivinicola locale.
I preparativi per questa edizione, fortemente voluta e organizzata dall’Associazione Italiana Sommelier Sicilia, sono stati intensi sin dal primo momento. L’evento, che ha avuto luogo sabato 22 e domenica 23 marzo, ha rappresentato un omaggio alle prestigiose denominazioni siciliane, celebrando una delle zone vinicole più rinomate al mondo. Il cuore pulsante dell’evento è stato la Camera di Commercio di Messina, un luogo simbolo di storia e tradizione, che ha ospitato questa straordinaria manifestazione dedicata al mondo del vino e alla crescita della viticoltura messinese.
Francesco Baldacchino, presidente Ais Sicilia, dichiara: Tre Doc di rilevante importanza, un ruolo di prim’ordine che va consolidato con adeguata comunicazione che ne migliorerà le prospettive future
La città di Messina ha accolto con entusiasmo il progetto di unire i vini e i produttori delle tre denominazioni Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari. Queste denominazioni, rappresentanti di un areale che fino a poco tempo fa era forse poco conosciuto, stanno ora emergendo con tratti distintivi straordinari. Questo terroir unico e raro dà vita a vini sempre più apprezzati, la cui qualità, visibile anche a distanza di soli dodici mesi, è emersa con forza durante questa edizione dell’evento. La crescita qualitativa di queste denominazioni si fa sempre più evidente, testimoniando il grande potenziale enologico della zona.
MEdoc è ormai un meraviglioso contenitore cristallizzato che fa conoscere alla mia città le sue eccellenze enologiche – dichiara Federico Basile, sindaco di Messina. L’elemento enogastronomico è fondamentale per la città sia per la sua storia e sia per la sua cultura. Messina è tra le poche città a poter annoverare addirittura tre Doc e ciò è per noi motivo d’orgoglio.
Un territorio che delinea, altresì, tratti molto spesso angusti e impervi, sui quali è difficile poter fare allevamento in stile convenzionale. E proprio su questo è stato imperniato il convegno d’apertura dal titolo “La viticoltura eroica a Messina: viaggio tra le colline peloritane della Doc Faro, della Doc Mamertino e dell’arcipelago delle isole Eolie” dal quale sono emersi sia i punti di forza sia le criticità di conduzione agronomica per parte della produzione, dove non avrebbe senso la viticoltura se non fosse per la presenza massiccia di terrazzamenti e piante che rafforzano la coesione di questi terreni ripidi e scoscesi.
Il termine “eroica” è stato introdotto dal Cervim, il Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana. Fu questo ente, nel 1987 in Val d’Aosta, a emanare un testo legislativo che definisse i parametri per la viticoltura eroica, stabilendo requisiti specifici come un’altitudine minima di 500 metri sul livello del mare, pendenze superiori al 30%, l’uso di sistemi viticoli su terrazze e gradoni, e la viticoltura nelle piccole isole. Un’iniziativa che ha dato un impulso fondamentale alla valorizzazione di pratiche vitivinicole difficili ma straordinariamente affascinanti.
Il lavoro del Cervim è proprio questo – afferma il suo presidente Nicola Abbrescia. L’aiuto e il supporto alla valorizzazione delle zone attraverso il comitato tecnico scientifico, anche e soprattutto alla luce del fatto che oggi il cambiamento climatico sta settorializzando il consumo. La quota media di allevamento, infatti, sta costantemente salendo e induce inevitabilmente alla selezione varietale.
Viticoltura eroica che mette a dura prova i produttori, evidenziando il loro coraggio e la loro abnegazione. A Messina fare vino costa in media di più e, come sottolinea Enza La Fauci, presidente del Consorzio Doc Faro:
Per questo motivo è in atto un protocollo d’intesa tra le tre Doc messinesi affinché si possa percorrere uniti una strada di crescita a partire già dal prossimo Vinitaly, in cui per la prima volta Mamertino, Faro e Malvasia delle Lipari si presenteranno insieme e in piena sinergia racconteranno il territorio.
Ais Sicilia si impegna a valorizzare un territorio dalle immense potenzialità, puntando sulla collaborazione per far emergere la provincia di Messina nel panorama complesso e competitivo del mercato vitivinicolo globale. L’obiettivo è permettere ai vini locali di acquisire una visibilità sempre maggiore, sfruttando le sue caratteristiche uniche per guadagnare una posizione di rilievo nel mercato internazionale.
Durante la manifestazione, le tre DOC messinesi hanno avuto l’opportunità di presentare il loro stato dell’arte in tre sessioni di approfondimento, creando un parallelismo con altre importanti aree vitivinicole nazionali, come i territori del sud Italia con l’Aglianico, il Conero nelle Marche e le Malvasie italiane. Questo confronto, fortemente voluto da Ais Sicilia, ha avuto lo scopo di non solo promuovere le denominazioni messinesi, ma anche di far conoscere realtà meno familiari ai viticoltori siciliani. Il risultato è stato un’efficace mutualità di intenti, con un arricchimento reciproco tra i partecipanti, tra cui soci e winelovers, che hanno beneficiato di scambi didattici e professionali.
Ogni sessione ha registrato il tutto esaurito, un segno di grande successo per Ais Sicilia, che si dedica con passione alla valorizzazione del vino italiano, e in particolare di quello siciliano, attraverso corsi di formazione e momenti aggregativi che puntano a promuovere vitigni, territori, denominazioni e tipologie di prodotto.
Innanzitutto esprimo profondo orgoglio per la partecipazione massiva sia dei degustatori ufficiali sia dei colleghi della “Scuola Concorsi” che parteciperanno alla finale il prossimo 27 aprile alla finale del “Miglior Sommelier di Sicilia” – sono le parole di piena soddisfazione di Francesco Baldacchino, presidente Ais Sicilia. S’è respirata aria di aggregazione e di energia. Quanto a MEdoc sottolineo la fondamentale rilevanza di queste tre denominazioni, seppur piccole, ma di assoluta importanza sia per storia sia per profilo qualitativo. Con un’opportuna comunicazione si deve puntare a migliorarne le prospettive.
La manifestazione MEdoc ha avuto il suo inizio sabato 22 marzo con un evento esclusivo. Dalle 10 alle 14 si è svolto il terzo concorso enologico, sotto la direzione di Luigi Salvo, responsabile dei degustatori ufficiali di Ais Sicilia. Quaranta esperti del settore, chiamati a giudicare rigorosamente in blind tasting, hanno valutato le diverse tipologie di vino, tra cui riserva e annate, assegnando premi nelle categorie di eccellenza, innovazione, piacevolezza e compatibilità gastronomica. Tra le novità di quest’anno, la presenza della Malvasia di Salina IGT, in versione secca, a differenza della tradizionale versione dolce della DOC, ha aggiunto un ulteriore elemento di interesse e sperimentazione.
Ais Sicilia non perde di vista il territorio messinese – dichiara Maria Grazia Barbagallo, vice presidente regionale dei sommelier. Le pubbliche amministrazioni e i consorzi di tutela delle tre denominazioni ripongono in noi estrema fiducia e l’associazione è orgogliosa per l’estremo interesse riposto. Una sinergia che ci permette una proattiva promozione e valorizzazione di questo areale straordinario che annovera una viticoltura coraggiosa che comprende monti, colline, un arcipelago e addirittura due mari.
Alle 19 di domenica 23 marzo il momento forse più atteso: la proclamazione dei vincitori delle sei categorie delle tre Doc. Un momento in primis aggregativo tra produttori, di proclamazione dei vini più graditi ai professionisti, ma soprattutto un’esortazione a continuare e migliorare la qualità della strada intrapresa.
Il Premio Tastevin, ossia il riconoscimento al vino che in assoluto ha ottenuto il punteggio più alto come somma delle categorie eccellenza, innovazione, piacevolezza e compatibilità gastronomica, assegnato dai degustatori ufficiali Ais Sicilia, è stato conferito a Cantine Bonfiglio.
Ecco i premiati
MAMERTINO BIANCO
- Vino Top Tenuta Moreri Guzman 2021
- Vino Piacevolezza Salvo Principi di Mola 2022
- Vino Innovativo Barone Ryolo 2024
MAMERTINO ROSSO
- Vino Top Cambria Giulio Cesare 2018
- Vino Piacevolezza Vasari 2021
- Vino Innovativo Lipari 2023
- Vino Gastronomico Tenuta Moreri Guzman 2021
MAMERTINO ROSSO RISERVA
- Vino Top Antica Tindari Imperium 2019
- Vino Piacevolezza Tenuta Moreri Guzman 2020
FARO Vino Top Enza La Fauci Oblì 2018 - Vino Piacevolezza Palari 2018
- Vino Innovativo Istituto Cuppari San Placido 2016
- Vino Gastronomico Ciccolo Due Pini 2021
MALVASIA DELLE LIPARI PASSITO
- Vino Top D’Amico Salvatore 2020
- Vino Piacevolezza Colosi (Naturale) Nurah 2021
- Vino Innovativo Caravaglio 2022
- Vino Gastronomico Fenech 2023
MALVASIA SALINA IGT
- Vino Top Colosi Secca del Capo 2024
- Vino Piacevolezza D’Amico Salvatore Lène 2023
- Vino Innovativo Fenech Maddalena 2023
- Vino Gastronomico Caravaglio Infatata 2024